Lanificio Rossi di Schio (VI)
Lanificio Rossi di Schio (VI)

Lanificio Rossi di Schio (VI)

Nel 1817 Francesco Rossi diede vita ad una piccola azienda laniera con 40 operai, che fu poi portata al successo dal figlio Alessandro. Quest’ultimo fu il fondatore dell’Associazione Laniera di Biella ed un precursore e grande organizzatore dell’industria laniera italiana. Nel dicembre 1872, con la cooperazione del capitale nazionale, fondò la società anonima Lanificio Rossi con sede legale a Milano e con Schio come sito produttivo. L’azienda si divideva in due sezioni autonome, che insieme impiegano oltre 6.000 operai. L’80% di essi era retribuito a cottimo, mentre il restante 20% riceveva un salario fisso. Le spese delle istituzioni operaie erano a carico delle singole aziende e l’amministrazione degli opifici considerava le spese degli asili e di altre istituzioni operaie come una compartecipazione devoluta agli operai. La Ditta Giovanni Rossi di Schio era una delle più importanti nell’industria della lana in Italia e all’estero, con quattro stabilimenti che producevano tessuti in lana cardata e pettinata per abiti da uomo e da donna, stoffe, panni neri e colorati per civili, saghe, cheviots, draps de dame, flanelle, feltri per abbigliamenti e per tappeti, scialli, tessuti ricamati, ecc. In dettaglio le fabbriche erano denominate: 1) Opificio Centrale di Schio con la celebre Fabbrica Alta, maestosa costruzione in cotto e pietra di sei piani, risalente al 1864. 2) Filanda Succursale di Schio 3) Sezione Principe Umberto di Schio 4) Sezione di Torre, presso Schio. I fusi erano ben 40.000, i telai meccanici 850. Il Barone Alessandro Rossi aveva la gerenza dell’Opificio di Pieve, che si dedicava alla fabbricazione dei panni militari e delle coperte da letto in lana e in cotone. Il Lanificio Rossi aveva stabilimenti a Rocchette, Cogollo, Dueville, Marano Vicentino e Montorio Veronese, dove produceva tessuti in lana per abiti da donna. Schio poteva annoverare varie istituzioni per il benessere fisico, morale e intellettuale degli operai, come ambulatori medico-chirurgici, asili di maternità, asili d’infanzia, colonie alpine, bagni, lavanderie, ghiacciaie, società di mutuo soccorso, biblioteche, magazzini cooperativi, pensioni, cure speciali, risparmio e case popolari. L’azienda fu una delle prime a dotarsi in Italia di un proprio impianto di produzione di energia elettrica presso il Ponte delle Capre sul Torrente Leogra, tuttora in funzione dal 1889, che come tante altre presenti nella zona, forniva un tempo energia elettrica alle manifatture, soprattutto tessili, del territorio di Schio, Torrebelvicino e Pievebelvicino. La seconda centrale fu realizzata a Calvene tra 1891 ed il 1893, sul corso dell’Astico, con il progetto affidato all’ingegnere Carlo Letter. La concessione di sfruttamento dell’acqua fu assegnata per 80 anni, la costruzione affidata alla Ditta Apolloni di Chiuppano mentre lo scarico dell’acqua fu opera dalla Ditta Binotto Giuseppe Speziale e Soci di Calvene. L’acqua giungeva alla sala macchine attraverso un canale industriale lungo quasi 3 km, con otto gallerie scavate a mano nelle rocce vulcaniche dove azionava tre turbine Francis fornite dalla Riva di Milano. Il senatore Alessandro Rossi acquistò i trasformatori dalla fabbrica di Sigmund Schuckert di Norimberga, che furono poi montati e messi in funzione da tecnici tedeschi. L’energia prodotta dalla centrale tramite una linea di distribuzione a 25 kV, lunga più di 30 km, riforniva il Cotonificio Rossi di Vicenza. Nel 1956 fu chiamato a svolgere l’incarico di presidente e consigliere delegato Giuseppe Eugenio Luraghi, futuro presidente dell’Alfa Romeo, che riuscì in brevissimo tempo a ottenere risultati eccellenti, arrivando nel 1959 a toccare un fatturato di 23 miliardi di lire, con circa 10.000 addetti. Tra il 1966 e il 1967 tutti gli impianti produttivi furono trasferiti nei nuovi grandi stabilimenti edificati fuori dal centro abitato e tutti gli edifici storici, privati dei macchinari, chiusi. Nel 1987 l’azienda entrò a far parte del Gruppo Marzotto, suo principale concorrente ed oggi il marchio è attivo solo con una linea di accessori e tessuti da arredo. 

Lanificio Rossi di Schio (VI)
Area interna del Lanificio Rossi di Schio (VI)
Lanificio Rossi di Schio
Lanificio Rossi di Schio
Lanificio di Rocchette
Lanificio di Rocchette
Centrale idroelettrica di Ponte Capre a Torrebelvicino (1889)
Centrale idroelettrica di Ponte Capre a Torrebelvicino (1889)
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