Diga di Pavana (Castel di Casio, BO)

Nel 1921 le Ferrovie dello Stato approvarono l’elettrificazione della Ferrovia Porrettana con corrente alternata trifase, per cui si rese necessaria la realizzazione di un nuovo invaso sull’Appennino tosco emiliano, ottenuto con lo sbarramento del torrente Limentra di Sambuca presso Pavana, a 1,5 km dalla confluenza con il Reno. Il progetto dell’ingegnere Luigi Manfredini (1891-1965), realizzato nel 1925, prevedeva una diga rettilinea ad archi multipli, con contrafforti in cemento armato, alta 54 m, con quota del coronamento a 472, m, in grado di formare un bacino della capacità di 900.000 m³ d’acqua, segnato longitudinalmente dal confine della in provincia di Pistoia con quella di Bologna, per cui la sponda sinistra appartiene alla Toscana mentre quella destra segna il confine della regione con l’Emilia-Romagna. Il lago di Pavana convoglia le proprie acque verso quello di Suviana grazie a una galleria sotterranea lunga 2.691 m, della portata di 24 m³/s, inoltre è collegato anche con quello di Molino del Pallone, ricevendo così, per gravità, le acque del fiume Reno. Confrontato con gli altri laghi artificiali realizzati come quello del Brasimone e di Suviana, il bacino risulta essere il minore sia per volume sia per superficie. Pochi anni fa, a valle, è stata costruita una piccola centrale idroelettrica con un gruppo da 0,1 MW che utilizza piccoli rilasci giornalieri di acqua, pari a 0,3 m³/sec su un salto 45,6 m, garantendo una producibilità media annua di 0,6 GWh. Nell’estate 2020 in attuazione di un provvedimento urgente dell’Ufficio tecnico per le dighe del Ministero delle infrastrutture, emanato per tutelare la pubblica incolumità, ha reso necessario lo svaso del bacino, operato da Enel Green Power, gestore della diga. Nel corso degli anni sul fondo del lago si era accumulata una grande quantità di fango e detriti, al punto di ridurne la capacità utile dell’invaso a meno della metà, purtroppo fuoriusciti e riversato nel torrente Limentra per arrivare sino al fiume Reno, causando una drammatica moria di fauna ittica.