Centrale idroelettrica Rundl
Centrale idroelettrica Rundl

Centrale idroelettrica Rundl (BZ)

Centrale idroelettrica Rundl
Centrale idroelettrica Rundl

In Trentino, la sistemazione dei bacini fluviali della Rienza e dell’Isarco, avvenuto nel corso negli anni 1883 e 1884, portò prosperità alla città di Bressanone. L’Austria comprese che le vie d’acqua, oltre al trasporto dei tronchi di larice, potevano avere una valenza nuova così tra il 1897 e il 1898 furono costruite le prime centrali idroelettriche in Alto Adige, soprattutto presso i preesistenti i mulini della Val Pusteria. Tra il 1900 e il 1912 le centrali elettriche più piccole seguono in tutto il paese e nell’ambito di questo processo di industrializzazione nel corso del 1900 fu la decisione di dare vita alla prima centrale elettrica della zona, allo scopo di fornire energia sopratutto alla città di Bressanone. Il sito prescelto fu un terreno isolato, poco lontano dal paese di Naz-Sciaves (Natz-Schabs in tedesco), in fondo alla gola del fiume Rienza, ricchissima di boschi. Un paio di anni più tardi, il 18 dicembre 1903, le luci elettriche illuminarono per la prima volta il centro cittadino grazie all’energia prodotta dalla centrale idroelettrica denominata “Rundl”. La vita operativa dell’impianto non fu particolarmente lunga, a causa della costruzione di nuove dighe ed opere idrauliche, ma sopratutto a causa dell’entrata in funzione del nuovo impianto di Bressanone, realizzato tra il 1936 e il 1941. Le turbine e i macchinari furono rimossi nel corso degli anni Sessanta del Novecento e gli edifici abbandonati al loro destino, fatto di oblio e distruzione. Oggi la centrale elettrica Rundl è testimone silenzioso del grande sviluppo del settore idroelettrico di inizio secolo, circondata da una fitta vegetazione e nonostante ciò mantiene inalterato il suggestivo aspetto da castello, con le  torrette dalla cupola di rame a bulbo sulle quali incombe ormai il pericolo di un imminente crollo. Strano, per non dire incredibile, che in un territorio così attento alla sua storia e altrettanto attento a progettare un futuro sostenibile per i suoi abitanti, nessuno abbia pensato di preservare questo pregevole edificio per scopi turistici.

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