Stabilimento Marelli Elettromeccanica (Sesto San Giovanni)
Stabilimento Marelli Elettromeccanica (Sesto San Giovanni)

Sesto San Giovanni e l’industrializzazione

La fase dell’industrializzazione si concretizzò per opera di alcuni imprenditori milanesi che portano fuori dalla grande area urbana i propri stabilimenti per l’esigenza di maggiori spazi, in presenza di costi dei terreni più bassi. La zona era ben collegata con Milano grazie alla tramvia e con le regioni del centro Europa per mezzo della ferrovia, nel 1882 era stato aperto un ulteriore collegamento attraverso il traforo del San Gottardo. L’apertura della centrale elettrica di Cassano D’Adda aveva provvisto anche ampia disponibilità di energia. In un primo momento i tecnici specializzati giungono da Milano, mentre gli operai sono pendolari che arrivano da Lecco, Como, Brescia e Bergamo, grazie alla ferrovia. L’insediamento delle fabbriche determina, ovviamente, un incremento della popolazione, che passa da 6952 abitanti nel 1901 ai 13667 nel 1911, generando un poderoso sviluppo urbanistico, tra il 1903 e il 1912 nasce, nella zona situata oltre la linea ferroviaria la Sesto nuova. In questa rivoluzione del tessuto urbano partecipano anche alcuni imprenditori, tra i quali Ernesto Breda e Luigi Spadaccini, i quali nell’area compresa tra le vie Rovani, Cattaneo e Carducci erigono numerosi alloggi per operai e impiegati, così come faranno, fino alla fine degli anni Trenta altre imprese, Breda, Ercole Marelli, Falck, Osva, Spadaccini e Gabbioneta.

Le principali industrie sorte nei primi del Novecento:
1891 Officine di Sesto San Giovanni Valsecchi Abramo (OSVA);
1903 Società Italiana Ernesto Breda;Stabilimento Davide Campari;
1904 Fratelli Santambrogio;
1905 Edizioni Barion; Edizioni Madella; Ercole Marelli; Fonderia di Ghisa Attilio Franco; Fonderia di ghisa Luigi Balconi; Officine Elettromeccaniche Fratelli Menin; Pompe Gabbioneta; Società Ing. Banfi (erogazione energia elettrica, poi assorbita dalla Edison); Nastrificio Kruse; Trafilerie e Corderie Luigi Spadaccini; Editoria Sestese, (ISMEC);
1906 Distilleria Alemagna; Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck; Gola e Conelli (Decauvilles);
1907 Laminatoio Nazionale; Soffieria Monti;
1909 Distillerie Roberto Moroni; Ditta Emilio Muller (costruzione ascensori, montacarichi e gru); Società Anonima Trafilerie e Punterie Lombarde; Società Editoriale Milanese;
1910 Società Italiana dei Prodotti Alimentari Maggi;
1911 Chioderia Nazionale Orsenigo;Sinner Distillerie Italiane;
1913 Orenstein & Koppel (Decauvilles, macchine per l’edilizia e la pavimentazione stradale); Stabilimento Barelli, trafileria e corderia;
1914 Società Anonima Produttori Alcool;
1917 Acciaierie Elettriche; Puricelli Società Anonima Strade e Cave; Scaini (produzione di accumulatori);
1919 Arti Grafiche Goretti; Curt Georgi Leipzig (essenze, oli e profumi sintetici); Magneti Marelli; Moto Garelli; Scatolificio Ambrosiano;

Accomandita ing. Breda e C. (1886); poi: Società italiana Ernesto Breda per costruzioni meccaniche (1899); poi: Finanziaria Ernesto Breda (1951) La Breda è fondata a Milano da Ernesto Breda nel 1886. Inizialmente produce materiale ferroviario, dalla fine dell’Ottocento si inserisce nel settore dell armi. Nel 1903 realizza moderni impianti a Sesto San Giovanni e a Niguarda, nel 1908 raggiunge le mille locomotive prodotte. Alla vigilia della I Guerra Mondiale costruisce, oltre a locomotive a vapore ed elettriche, caldaie, macchine utensili, proiettili, vetture ferroviarie, carri merci, pezzi fucinati, trattori e macchine agricole. Gli operai sono 3.300, oltre la metà a Sesto. Durante la guerra la società produce prevalentemente proiettili, dal 1917 inizia a produrre a Sesto aerei per l’aviazione militare. Dopo la guerra, superata la crisi economica del 1929, la Breda inizia una nuova fase di crescita, grazie soprattutto alla produzione di materiale bellico per la guerra d’Abissinia prima e per la II guerra mondiale poi. Nasce in quel periodo anche l’elettrotreno ETR 200. Nel 1939 i lavoratori sono 22.000, 32.000 durante il II conflitto mondiale. Alla fine della guerra la Breda versa in gravi difficoltà, gli stabilimenti hanno subito pesanti bombardamenti da parte degli anglo-americani. Dal 1951, con la presidenza di Pietro Sette, si avvia la ristrutturazione e la ripresa, trasformatasi in holding, rinuncia alla produzione aeronautica, l’ultimo aereo fabbricato è il famoso BZ 308, e riduce il personale a 8.500 unità. Gli anni Cinquanta e Sessanta sono anni di crescita, produce tra l’altro l’elettrotreno ETR 300, il Settebello, e le carrozze per la Metropolitana milanese, ed inizia la produzione di componenti per l’industria nucleare. Negli anni Settanta la società punta soprattutto sulla fabbricazione di materiale militare per la difesa. La crisi arriva negli anni Ottanta e nel 1994 la Finanziaria entra in amministrazione controllata.

Lo Stabilimento Breda nel 1930 (Sesto San Giovanni)
Lo Stabilimento Breda nel 1930 (Sesto San Giovanni)

Ercole Marelli & C. E’ fondata a Milano nel 1891, inizialmente produce apparecchi elettromeccanici, dal 1896 intraprende la fabbricazione di agitatori d’aria, ventilatori, da poco importati in Italia dagli Stati Uniti. Nel 1905 la società apre uno stabilimento a Sesto San Giovanni, dove produce, oltre ventilatori, piccoli motori elettrici, elettropompe centrifughe e trasformatori. Tra il 1906 e il 1911 i lavoratori della Ercole Marelli passano da 500 a 1.500 unità, per metà donne impiegate nelle sale di avvolgimento dei motori. Durante la I guerra mondiale produce magneti per aerei. Nel 1921 si costruisce a Sesto il secondo stabilimento dove si realizzano elettromotrici, grandi pompe, apparecchiature per centrali idro e termoelettriche, generatori, trasformatori e turboalternatori. Nel secondo dopoguerra la Ercole vive il suo momento di massimo sviluppo, nel 1963 gli occupati raggiungono il numero di 7.100. Alla fine degli anni Sessanta la contrazione dei prezzi dei suoi prodotti costringe la società a una radicale ristrutturazione, nel 1981 la Ercole fallisce.

Fabbrica Italiana Magneti Marelli. Sorge nel 1919, frutto di un accordo tra la Ercole Marelli e la Fiat, costruisce prevalentemente magneti per aviazione e automezzi militari, candele per automezzi, spinterogeni, dinamo, motorini d’avviamento, accumulatori. Nel 1930 la Magneti entra nel settore delle radiocomunicazioni con il marchio Radiomarelli, alla vigilia della II guerra mondiale ha tredici stabilimenti e circa 7.000 dipendenti.

Società anonima acciaierie e ferriere lombarde (1906); poi: Acciaierie e ferriere lombarde Falck (1930) Giorgio Enrico Falck senior arriva in Italia dall’Alsazia nel 1833 e lavora come tecnico in una ferriera di Dongo, nel 1906 i Falck realizzano a Sesto il primo stabilimento, l’Unione, con tre treni di laminazione, gli occupati nel 1948 raggiungono le 5.000 unità, in questo stabilimento nel 1908 entra in funzione un forno Martin-Siemens. Tra il 1917 e il 1924 vengono costruiti altri tre stabilimenti, il Concordia, dove si laminano a caldo e a freddo blumi, vergelle e lamiere dell’Unione, il Vittoria, destinato alla laminazione, e il Vulcano, dove si producono ghisa e ferroleghe ai forni elettrici. Dal 1943 l’inarrestabile sviluppo è frenato da una crisi quasi annunciata, causata da una certa arretratezza degli impianti e dalla difficoltà di reperire materie prime. Alla fine degli anni Quaranta negli stabilimenti del Gruppo Falcklavorano 15.000 persone, 9.000 a Sesto. La crisi si arresta a partire dai primi anni Cinquanta, con l’ammodernamento degli impianti e la razionalizzazione delle attività, fino all’inizio degli anni Settanta la società continua a produrre ghise normali e speciali, acciaio, tubi saldati e non, bulloneria. Le crisi della siderurgia mondiale nel 1971 e petrolifera nel 1974 creano serie difficoltà alla Falck che nel 1976 chiude lo stabilimento Vulcano, da quel periodo la crisi ha ridimensionato lentamente tutto il gruppo, anche se nel 1980 gli occupati sono ancora 11.400, ridotti dal 1986 a 4.800 unità. L’epilogo avviene nel 1995, quando i forni della Falck si spengono.

S.A. Acciaierie e ferriere Lombarde Falk (Sesto San Giovanni)
S.A. Acciaierie e ferriere Lombarde Falk (Sesto San Giovanni)

Officine di Sesto San Giovanni Valsecchi Abramo (OSVA). La più antica tra le grandi imprese di Sesto San Giovanni, fondata nel 1891 da Bartolomeo Camona, è una fonderia di ghisa e ottone e smalteria che produce cucine economiche e da campo, scaldabagni, rubinetterie, frigoriferi. Nel 1896 impiega 200 operai e 10 impiegati, nel 1919 gli occupati sono 960. Nel 1927 allarga la tipologia dei prodotti con stufe, vasche da bagno, fontane, idranti, pompe, nel 1934 tocca la massima occupazione con 1.200 operai e 185 impiegati. Nel secondo dopoguerra, fino alla metà degli anni Sessanta, l’OSVA rimane la più importante società del Milanese nel settore degli elettrodomestici di alta qualità. Processi produttivi artigianali e macchinari superati sono all’origine della decadenza dell’OSVA, che cessa la produzione alla fine degli anni Sessanta.

Campari. Viene fondata nel 1862 a Milano da Gaspare Campari, si sviluppa ad opera del figlio Davide. Lo stabilimento sestese viene inaugurato nel 1903, produce fin dalle origini due bevande popolari in tutto il mondo, il Cordial e il Bitter. Negli anni Trenta immette sul mercato un prodotto di grande successo, il Campari Soda. La Campari punta fin dall’inizio su un’intelligente e gradevole politica pubblicitaria, affidandosi ad alcuni dei nomi più significativi dell’arte e della grafica contemporanei, da Marcello Dudovich a Fortunato Depero, da Marcello Nizzoli a Bruno Munari, che produssero per l’azienda vere e proprie opere d’arte.

Trafilerie e Corderie Luigi Spadaccini & C. poi Trafilerie e Corderie Italiane Fondata a Milano nel 1880 da Luigi Spadaccini per la fabbricazione di corde e reti metalliche, si sposta a Sesto San Giovanni nel 1905. La Spadaccini è leader nella fabbricazione di impianti, cavi e reti per funivie e teleferiche, utilizzate tra l’altro durante la I guerra mondiale per il trasporto di armi pesanti e per i rifornimenti alle truppe alpine.

Pompe Gabbioneta. Viene fondata a Milano nel 1897 e si trasferisce a Sesto San Giovanni nel 1905. Produce fin dall’inizio pompe per il sollevamento di liquidi per usi industriali e civili, utilizzando modernissime macchine utensili e maestranze specializzate. Negli anni Venti progetta e realizza impianti di bonifica e irrigazione. La Gabbioneta è attiva ancora oggi.

Distillerie Italiane. Nel corso degli anni Venti le Distillerie italiane aprono a Sesto San Giovanni due stabilimenti per la produzione di lievito per la panificazione. La società diviene leader in questo settore produttivo durante gli anni Trenta.

Moto Garelli. Nasce a Sesto San Giovanni nel 1919 nell’area di viale Casiraghi, produce motociclette e piccoli motori a scoppio. Tra i prodotti più significativi nella sua storia la motocicletta Alpina (1934), il motore ausiliario Mosquito (1947), i ciclomotori Garelli Automatic (1964) e Noi (1981). Gli stabilimenti di Sesto chiudono nel 1987, il marchio Garelli è stato acquistato dalla Fabbrica Motoveicoli di Barzago nel 1990.

Fonderia di Ghisa Luigi Balconi. Attiva a Milano prima del 1880, la Fonderia di ghisa Luigi Balconi si trasferisce a Sesto San Giovanni nel 1905 specializzandosi nella fabbricazione di apparecchi di riscaldamento a vapore e a termosifone. Durante la I guerra mondiale produce proiettili e armamenti. Entra in crisi nel corso della fase di riconversione produttiva post-bellica e cessa le attività nel 1919.

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