Rasiglia (PG), in Umbria una piccola perla di archeologia industriale

Rasiglia (PG), in Umbria una piccola perla di archeologia industriale

Nella prima metà del Seicento Rasiglia vide lo sviluppo di tutta una serie di attività artigianali favorita dalla presenza della cospicua forza idraulica garantita dal fiume Menotre. Tra gli opifici potevano essere annoverati gualchiere, mulini (Accorimboni, Angeli, Silvestri, Ottaviani), lanifici (Tonti, Accorimboni) e tintorie che si dedicavano alla lavorazione di stoffe pregiate. Queste attività rimasero operative fino alla prima metà del Novecento ma alla conclusione della seconda guerra mondiale, i lanifici si trasferirono nella vicina Foligno, con una conseguente intenso spopolamento. Dopo alcuni decenni di quasi totale abbandono il piccolo borgo sta rinascendo e alcuni edifici protoindustriali sono stati ristrutturati ad uso abitativo e turistico. Rasiglia può annoverare anche una piccola centrale idroelettrica, progettata e costruita prima della guerra dall’ingegner Luca Barnocchi (1905-1974). In un contesto paesaggistico di assoluta bellezza una occasione pressoché unica di ammirare canali, gallerie, chiuse, sfioratori e vasche di carico sapientemente restaurate insieme ai lanifici con i macchinari d’epoca ancora incredibilmente al loro posto.

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