Edificato in età augustea, citato dalle fonti classiche, raffigurato da artisti e viaggiatori, il ponte è da porre in relazione alle grandi ristrutturazioni volute dall’imperatore Augusto nel 27 a.C., lungo il percorso della strada consolare Flaminia.
Il ponte, concepito su tre o forse quattro arcate, ne conserva solo una, oltre ai ruderi di due pilastri ed è caratterizzato da una altezza di ben 30 metri ed una lunghezza di 160 metri, mentre la larghezza del piano stradale era di m 8. In particolare alcuni studiosi sono giunti ad ipotizzare che il ponte s’innalzasse su quattro arcate, tutte con un’ampiezza diversa che variava dai 19 m della prima, 32 m dell’arcata centrale, circa 17 m della terza e 16 m della quarta.
La complessità dell’opera viaria e alcune eterogeneità costruttive inducono a ritenere che le fasi di edificazione furono decisamente lunghe e segni evidenti di restauri antichi denunciano cedimenti dovuti all’uso ed alle calamità naturali. Le cronache di epoca medievale riferiscono di crolli dovuti ad un terremoto nel 847 e ad alluvioni come quelli risalenti agli anni 1053-54, mentre il collasso del terzo pilone è documentato nel 1855.
Nel corso degli anni Settanta del Novecento, il ponte è stato oggetto di interventi di consolidamento e nuovi interventi di restauro e consolidamento, terminati nel maggio del 2005, si sono resi necessari dopo gli eventi sismici del 2000 che avevano comportato lesioni all’arcata superstite.
Il ponte, concepito su tre o forse quattro arcate, ne conserva solo una, oltre ai ruderi di due pilastri ed è caratterizzato da una altezza di ben 30 metri ed una lunghezza di 160 metri, mentre la larghezza del piano stradale era di m 8. In particolare alcuni studiosi sono giunti ad ipotizzare che il ponte s’innalzasse su quattro arcate, tutte con un’ampiezza diversa che variava dai 19 m della prima, 32 m dell’arcata centrale, circa 17 m della terza e 16 m della quarta.
La complessità dell’opera viaria e alcune eterogeneità costruttive inducono a ritenere che le fasi di edificazione furono decisamente lunghe e segni evidenti di restauri antichi denunciano cedimenti dovuti all’uso ed alle calamità naturali. Le cronache di epoca medievale riferiscono di crolli dovuti ad un terremoto nel 847 e ad alluvioni come quelli risalenti agli anni 1053-54, mentre il collasso del terzo pilone è documentato nel 1855.
Nel corso degli anni Settanta del Novecento, il ponte è stato oggetto di interventi di consolidamento e nuovi interventi di restauro e consolidamento, terminati nel maggio del 2005, si sono resi necessari dopo gli eventi sismici del 2000 che avevano comportato lesioni all’arcata superstite.





