Terni Archeologia Industriale
La centrale di Collestatte fu realizzata nel 1899 all’interno dello stabilimento della Società Carburo e veniva utilizzata per alimentare i forni. La produzione avveniva mediante tre turbine Duvillard e tre alternatori monofase Thury. Nel 1917 l’impianto fu ammodernato con l’installazione di un gruppo turboalternatore con potenza di 7.500 kW. Successivamente, con l’entrata in funzione di nuove centrali idroelettriche, fu tenuto come riserva. Le opere di presa che comprendevano tre bocche di derivazione e la camera di manovra delle paratoie alloggiata nella casa del custode, consentivano di derivare 6 mc/s dalla sponda destra del Velino. Immesse nella presa, le acque percorrevano una galleria lunga 700 metri per poi confluire nella vasca di carico. Da quest’ultima aveva inizio la condotta forzata, con diametro pari a 1,5 metri e lughezza di 513. Attraversato il Nera grazie ad un ponte, sollevata da terra con speciali alloggiamenti giungeva dopo 250 metri ai gruppi della centrale. Nel corso della seconda guerra mondiale le truppe tedesche in ritirata distrussero la centrale. Il totale crollo dell’edificio rese impossibile il riutilizzo dei macchinari interni.
