Centrale di Taio. Sala macchine.
Centrale di Taio. Sala macchine.

Il carbone bianco in Italia

Il documentario inizia illustrando la costruzione delle centrali elettriche Edison di:

  • Taio (1952) (TN), in caverna a 16 m sotto il livello del fiume Noce, progettata dal grande architetto Giò Ponti, è alimentata dalle acque del lago di Santa Giustina, con un potenza di 35 MW
  • Sonico (1950) (BS), sempre di Giò Ponti,  potenza installata di 72 MW
  • Morasco (1953) (VCO), impianto situato in caverna, utilizza le acque del lago del Sabbione, realizzato grazie allo sbarramento del rio omonimo ed ha una potenza di 45,6 MW
  • Santa Massenza (1951), (TN), che utilizza la derivazione del lago di Molveno, sviluppando 350 MW

Le immagini si spostano poi in Francia dove le acque del Rodano furono utilizzate a scopo commerciale dagli ingegneri francesi con la centrale di Donzéere-Mondragon. Gli impianti delle centrali termoelettriche sono stati costruiti vicino alle miniere per sfruttare la lignite, un ottimo combustibile. All’inizio degli anni Cinquanta in Austria era in corso la costruzione della  centrale idroelettrica di Kaprun, che sfrutta i bacini idrici di tre laghi realizzati per mezzo di altrettante dighe: Limberg, Drossen e Mooser. Nel primo dopoguerra il cosiddetto “Carbone bianco” contribuì notevolmente alla ripresa economica dell’Italia e del continente europeo, contribuendo ad un rinnovato benessere.

Fonte: Archivio Nazionale Cinema d’Impresa

Il carbone bianco in Italia
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